lunedì 1 gennaio 2018

Resistere alla vita

La cosa peggiore che possiamo fare è resistere alla vita.
Resistere ai segni che ci arrivano, ai messaggi che la vita ci porta, a quello che ci mette davanti. Resistere è un atto contro la nostra innata naturale tendenza ad affidarci. Tutta la nostra esistenza è un  naturale affidarci. Già da quando siamo embrioni ci affidiamo alle forze che ci costituiranno cone corpo. Appena nati ci affidiamo a chi si prende cura di noi. Al nostro primo tuffo in mare ci affidiamo al mare, certi che ci sorreggerà. Ma, c’e un ma. Se opponiamo reistenza alla vita, vuol dire che siamo in contatto intimo con una cosa: la nostra paura. La paura e solo la paura crea resistenza. E questa paura non ce la siamo inventata. L’abbiamo provata in un certo momento, una paura che non ci apsettavamo e che non era prevista. Le paure che ci segnano profondamente sono quelle che proviamo da embrioni, nel periodo prenatale e nell’immediato post natale. Paure che spesso non sono arrivate alla coscienza, ma che dipingono tutta la nostra vita se non vengono accolte e integrate. E allora, quando la vita ce la mette davanti la nostra resistenza, possiamo chiederci, in realtà, qui, in questo momento di cosa ho veramente paura? Possiamo fare pace con questo, sempre, siamo ripieni di risorse infinite, il nostro corpo connesso al campo che ci ha generato ha infinite risorse. Impiariamo a ricontattarle e a farne tesoro.

Pranava-Miryam Leboffe
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photo by Quangpraha on Pixabay

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